Contorni di Circo #TRE PER TE_1

Contorni di circo_ #TRE PER TE_1

Alberto Laplaca

 

Abbiamo chiesto ad Alberto Laplaca, nostro istruttore di circo ragazzi, di condividere con noi le esperienze culturali che più lo hanno influenzato nel suo percorso nel mondo del circo. Le domande chiedevano di elencare 3 spettacoli, 3 libri, tre film e 3 musiche particolarmente significativi per lui.

 

Dom_I tre spettacoli visti che più ti hanno influenzato?

Alb_ Credo che in qualche modo tutti gli spettacoli che vedi influenzano il modo di vivere il circo e il proprio senso critico, se però devo pensare a tre spettacoli che hanno giocato un ruolo fondamentale nella mia crescita, i titoli che mi vengono in mente sono: “Naufragata” della compagnia “Circo Zoè”; “Seul?” di “Baurens Nicolas” (acrobata della compagnia “Bakhus”) ed infine “Oraison” della compagnia “Rasposo”. Se pur tre spettacoli diametralmente diversi l’uno dall’altro, tutti e tre mi hanno colpito del profondo, hanno fatto in modo che anche a distanza di diverso tempo mi tornassero in mente alcuni momenti dello spettacolo. Poche volte mi sono sentito protagonista della scena anche a distanza di tempo, credo sia proprio questo il potere di queste opere.

Dom_ Tre libri o riviste che consiglieresti di leggere?

Alb_ Ho diverse difficoltà nella lettura, per questo motivo, purtroppo non ho mai letto gran che, questo però mi ha avvicinato al mondo del fumetto e ai libri illustrati per bambini. li trovo estremamente profondi, l’unione di due arti come quella del disegno e la scrittura da origine ad un prodotto a mio parere inestimabile. Il primo titolo che mi sento di citare è “Ettore, l’uomo straordinariamente forte” di Magali Le Huche, questo è un libro illustrato per bambini ambientato in un circo tradizionale, dove incontriamo tutti i valori del circo contemporaneo scritti in chiave fanciullesca e spensierata accompagnato da magnifici disegni. Per quanto riguarda i fumetti invece mi sento di consigliare “Kobane calling” di Zerocalcare  un reportage dell’autore che si è avventurato sul confine turco-siriano per vedere come vivono le popolazioni Curde che combattono contro l’isis; questo libro mi sta a cuore non solo per gli argomenti trattati ma anche perché dimostra come uno strumento come il fumetto possa trattare anche tematiche di estrema attualità. Infine, da appassionato di equilibrismo, mi sento di consigliare “Zen e funambolismo” che riporta l’avventura dell’autore Andrea Loreni (funambolo e filosofo) alla scoperta di un nuovo modo di affrontare il cavo.

Dom_Tre musiche o autori che associ al circo?

Alb_ Appena penso alla musica e al circo sono due le canzoni che inevitabilmente mi vengono in mente: “La Titina composta nel 1917 da Léo Daniderff, resa celebre nel mondo in una versione cantata da Charlie Chaplin nel film Tempi moderni (1936),  e “Donde estas Yolanda” di La Sonora Santanera. Questi due pezzi sono stati la colonna sonora della mia infanzia nel mondo del circo. Per il terzo invece non mi sento di dare un titolo, ma bensì il nome di un gruppo, che invece mi accompagna da relativamente poco tempo: i “Chinese man“.

Dom_Tre film che ti hanno ispirato?

Alb_ Amo il cinema, guardo molti film, e di tanti letteralmente mi innamoro, riuscire a ridurre a tre il numero di opere che mi hanno ispirato è difficile perchè, come già detto per gli spettacoli, credo che qualunque film che vedo mi lasci qualcosa, muti il mio spirito critico e quindi, in qualche modo mi ispiri. Per aiutarmi a scegliere ho deciso di dividere la mia vita in tre fasi (infanzia, adolescenza e il presente) e per ogni periodo ho scelto un film che ha caratterizzato e ispirato quella fase.

Il primo è “I figli del capitano Grant” di Robert Stevenson del 1962, una storia avventurosa di due bambini alla ricerca del padre (ispirato all’omonimo romanzo).

Per l’adolescenza ho scelto “Il labirinto del fauno” un film del 2006 di Guillermo Del Toro, mi hanno sempre colpito i peculiari personaggi e l’ambientazione cupa in netto contrasto con la presenza e il carattere della giovane protagonista.

Il film che invece caratterizza il presente è “Martyrs” di Pascal Laugier, 2008. Questo è un film estremamente crudo e violento, sicuramente non adatto a tutti, rispecchia però quello che è per me la società moderna.